sabato 24 novembre 2012

Claudio Di Scalzo, Edo Mezzera, Sergio Salini vanno al crotto per ricordare Giovanni Bertacchi. 24 novembre 2012


 
 
 
 
 UNA SERATA A CROTTO PER RICORDARE GIOVANNI BERTACCHI


Il poeta chiavennasco Giovanni Bertacchi muore il 24 novembre 1942. A Milano. Lontano dalla sua cara piccola patria: la Valch
iavenna. Isolato. Dimenticato. Costretto a lasciare l’università di Padova perché antifascista, ormai scriveva brevi poesie, intimiste, sui giornaletti che aiutavano ciechi, feriti di guerra, riviste di viaggi. Aveva viaggiato molto per conto del Touring Club. Soltanto nel dopoguerra ebbe commemorazioni e ricordi, compresa l’edizione di tutte le poesie, a cura di Francesco Flora, l’ultimo critico che ancora curava poeti post pascoliani e carducciani in Italia. Nel settantesimo della morte - io che mi dedico da decenni alla poesia di Giovanni Bertacchi, anche per la scuola dove insegno, a Chiavenna, l’ITCG-LICEO “Leonardo da Vinci - ho scelto di farlo con due amici nel crotto che fu di Bertacchi in Pratogiano e successivamente in quello dell’imprenditore Sergio Salini, appassionato di musica popolare e della poesia di Bertacchi tradotta in musica. Il vero motore dell’iniziative è però Edo Mezzera, impiegato del comune, ma anche il più noto collezionista di cartoline e cimeli bertacchiani della Valtellina. Attraverso la sua collezione è possibile ricreare il clima culturale dell’opera di Bertacchi declinato in terra d’Alpi. Serve ricordare che negli ultimi anni di vita, il poeta tornò a scrivere in dialetto chiavennasco, non sono molte le poesie ritrovate, ma bastanti per evocare i legami poesia-dialetto-heimat. E tutto ciò al centro del crotto - in Pratogiano, piazza alberata suggestiva – che, cerco di spiegarlo in modo accettabile, è una casa-trattoria-cantina, dove per il venticello che passa nelle fenditure delle rocce, conserva e invecchia vini e formaggi in modo strepitoso. Con alcuni brinderemo nella serata. Altre iniziative sono in corso nella città, e le ricordo doverosamente, le poesie lette da studenti delle scuole nel pomeriggio, ed il concento jazz dedicato a Bertacchi dal Trio Manusardi alla Società operaia con conferenza dello storico e insieme studioso della letteratura dialettale del poeta: Guido Scaramellini. E’ stato Guido Scaramellini, decenni fa, ad avvicinarmi all’opera del suo insigne conterraneo, tanto che poi ho preso a pubblicare saggi, antologie, per l’annuario Tellus, ed a divulgarne l’opera in Rete: Giovanni Bertacchi Libroweb: con contatti anche con l’università di Padova, attraverso il critico Silvio Ramat, per le tesi in corso.
Claudio Di Scalzo – 24 novembre 2012
 
 
 
 

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