giovedì 6 maggio 2010

GIOVANNI BERTACCHI LIBROWEB: 4° capitolo. Venezia







Il poeta chiavennasco si spostò molto in Italia e all’estero e la sua produzione diaristica come giornale da viaggio, attende una sistemazione che io spero e con questo LibroWeb di approntarla progressivamente. Intanto inserisco nel LibroWeb una poesia - non presente nelle raccolte e che compare in un taccuino senza data - dedicata a Venezia.

Il Bertacchi è capace di realizzare la sua ispirazione oggettivando l’immagine senza eccessive descrizioni proprio nelle poesie brevi. Era questa l’opinione di Francesco Flora che ne curò, non dimentichiamocelo, l’opera completa (anche se poi sono stati trovati altri inediti e alla parte poetica, secondo me, dovrebbe essere affiancata quella in prosa e aforistica) in una edizione ora introvabile curata nel lontano 1964.

Metro: due strofe di quartine di versi endecasillabi, con un’anomalia: il quarto verso, infatti, della prima quartina, è un settenario. Schema ABAB, CEEC.


VENEZIA

Oh dolce alla sognante anima, e mesto
dei marmorei palagi al limitare,
questo risucchio d’onde morte, questo
mare che vien dal mare.
Te la malia delle perdute istorie
penetra e cinge al par de’ suoi canali,
Città che desti al mondo anni fatali
né sai disfarti delle tue memorie!


vv 1-4, Oh dolce alla sognante anima...
Evocazione colma di empito musicale. Il poeta suggerisce delle onde che sono isolate dalla loro primaria fonte vitale che è il mare, dunque le onde veneziane hanno la valenza di essere morte o quantomeno diverse e senza madri. Il risucchio di tali onde al poeta è verosimilmente dolce ma anche inquietante mentre lambisce le fondamenta di marmo dei preziosi palazzi. Anch’essi stordenti nei loro perduti compiti verso chi lo aveva edificati e abitati al colmo della potenza marinara.
vv 5-8 Te la malia...
Hanno un incanto particolare gli eventi storici che si smarriscono nel flusso del tempo e che la città avvolgono, inconsumabili nei loro echi, come fanno i canali. In chiusura il poeta si rivolge a Venezia dicendole che per conservare, miracolisticamente quasi, le memorie ne porta anche il peso. Venezia infatti determinò la storia di buona parte del medioevo italiano affidandosi poi a una lunga ed estenuante decadenza in epoca moderna.


Nessun commento:

Posta un commento