domenica 1 febbraio 2015

GIOVANNI BERTACCHI LIBRO-WEB 13: "Pensiero di migrante" - A cura di Claudio Di Scalzo


Italiani ad Ellis islands




GIOVANNI BERTACCHI

Libro-Web 13

PENSIERO DI EMIGRANTE

(da "A Fior di silenzio")

Qual nelle fiabe provvida bambina,
che il mago strappa al suo natal soggiorno,
lascia dietro di sé grano o farina
che le segni per la via pel buon ritorno,

io semino partendo, a quando a quando,
petali di memorie in su la via,
ond'io ti possa ritrovar, tornando,
pel vastissimo mondo, o casa mia!




Emigranti italiani in partenza per il Sudamerica



COMMENTO E PARAFRASI


Giovanni Bertacchi, sentendosi emigrante, certamente influenzato dal fenomeno sociale dell'emigrazione, già cantato da Giovanni Pascoli nei "Poemetti", ricordando i suoi viaggi di "pellegrino" per il Touring Club (nessun poeta ha viaggiato quanto Bertacchi in epoca giolittiana e negli anni venti, e non viene mai ricordato. Gli altri poeti non uscivan d'Italia oppure si recavano soltanto a Parigi. Non certo ad Istambul! o in Grecia) in questa raccolta che risente del clima simbolista-crepuscolare, traspone la sua figura di poeta nel ruolo di colui che nomade, emigrante, disperso, semina versi-mollica di pane-petali col fine di offrire traccia di sé, biografia e poetica, accettando la bellezza e potenza del vasto mondo. Ove la poesia, in senso cosmopolita e socialista, ha casa.




Pensiero di emigrante (da "A fior di silenzio", edizione Baldini e Castoldi, Milano) - la breve lirica è costruita, come affermato sopra, con lirica grazia sul mondo favolistico (che nobilita ma edulcora l'emigrazione: e ciò accade sempre col simbolismo-decadentismo, anche in Pascoli) dove il personaggio-bimbo (il poeta in senso pascoliano è un Fanciullino accorto e a volte sventato) semina mollica-grano-sassolini per poi vederseli mangiare-nascondere dagli animali del bosco, dai volatili, incorrendo nel pericolo dell'Orco che lo cattura lo rincorre lo ostacola. Ovviamente l'Orco può essere il tempo che passa che rincorre i tasselli della vita poetica di Bertacchi e inghiottendoli li cancella, ed il bimbo-poeta-Bertacchi ancora ne semina. Inesausto. La "dispersione" di chicchi di grano-poesia per consentire un ritorno in filigrana propone anche la figura dell'esiliato che medita e anela il ritorno in "patria", nella piccola patria, heimat, alpina... coriandolo nel vasto mondo. Ma tanto amata.   



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